Il 17 novembre 2017 muore Totò Riina. L’ex capo della mafia era detenuto a Parma, condannato all’ergastolo. Era nato a Corleone del 1930.
Tre anni fa Totò Riina scompariva all’età di 87 anni. L’ex capo di Cosa Nostra era detenuto nel carcere di Parma per scontare diversi ergastoli.
Corleone, 16 novembre 1930
Nato a Corleone in una famiglia di contadini il 16 novembre del 1930, nel settembre 1943 Riina perse il padre Giovanni e il fratello Francesco (di 7 anni) mentre, insieme al fratello Gaetano, stavano cercando di estrarre la polvere da sparo da una bomba inesplosa, rinvenuta tra le terre che curavano, per rivenderla insieme al metallo.
La banda di Liggio
La sua prima grande pena da scontare risale al 1949 quando, a soli diciannove anni, deve scontare un periodo di detenzione lungo sei anni: la pena viene inflitta a causa dell’uccisione di un coetaneo durante una rissa; dopo la morte del rivale Riina sarebbe tornato a Corleone per assumere un ruolo di rilievo ai servizi del boss Luciano Liggio. In questi anni il clan di Liggio si sarebbe scontrato con quello di Michele Navarra per il predominio nel paese.
Riina a Palermo
Nel 1963 viene arrestato nuovamente. Condannato a Catanzaro e Bari, sconta alcuni anni di carcere. Poi, nel 1969 gli viene concessa la misura del soggiorno obbligato: inizia la lunga latitanza di Totò Riina. Nello stesso anno, a dicembre, avviene la Strage di Viale Lazio.
Negli Anni ’70 il peso dei Corleonesi dentro Cosa Nostra cresce sempre di più. Dopo l’arresto di Liggio, ‘u cuittu assume il pieno controllo della cosca.
La guerra di mafia
Lo scontro tra Riina e le famiglie palermitane (Bontade, Inzerillo e Buscetta) e di Badalamenti si fa sempre più duro. E nel 1981 i Corleonesi scatenano la guerra di mafia, sterminando i rivali. A quel punto Riina divenne il capo incontrastato di Cosa Nostra, fino all’arresto del 15 gennaio 1993.